Fare diagnosi e limitare il disturbo: la narcolessia
Se è vero che si tratta di una malattia senza cura, è sempre bene scoprire se si soffre di narcolessia.
Conoscere la narcolessia e chiedere una diagnosi
Se una persona teme di essere narcolettica è perché da diverso tempo soffre di problemi di sonno. È bene comprendere a fondo le cause, la sintomatologia, al fine di capire se i disturbi nascono dalla narcolessia.
La narcolessia interessa la parte neurologica della persona e la costringe ad un tipo di comportamento indesiderato. Di notte si ha un sonno instabile e niente affatto rilassato. A causa di questa instabilità notturna, le funzioni principali della persona ne risentono in termini di rigenerazione del corpo. Infatti, questo è il momento della giornata in cui tutto l’organismo ripara i danni derivanti dalle ore quotidiane. A causa della narcolessia, questo processo rigenerante subisce significanti alterazioni.
La narcolessia è caratterizzata da ore diurne altrettanto inquiete, questa volta però, perché a disturbare le attività in stato di veglia, arriva proprio il sonno stesso. Chi soffre di narcolessia ha continui attacchi di sonno, più o meno improvvisi. Si sente la necessità di riposare oltremodo, per almeno quindici o venti minuti.
Parlare con un medico specialista della narcolessia aiuterà a capire di che eventuale tipo di narcolessia si soffre. Se è vero che non ci sono cure risolutive ecco alcune delle ragioni per cui puntare alla diagnosi:
- È possibile utilizzare alcuni farmaci, per benefici effettivi, anche se la malattia è cronica
- Il tuo specialista regolarizzerà il sonno diurno allenandoti a sonni prestabili
- Ottieni una dieta che ti aiuta ad alleggerire l’alimentazione, migliorando anche il sonno
Non aspettare. Togliti ora il sospetto e chiedi consiglio ad uno specialista. Potrai effettuare un esame mirato, ospedaliero, per fare un check della tua situazione, in termini di sonno. A quel punto potrai limitare i sintomi.